
Manuela Maroli, “MAGNUM OPUS – Nel Sacro Cerchio della Morte e della Rinascita”, 2019
Sabato 16 febbraio @ Spazio Parentesi in Cavallerizza Irreale a Torino, presentazione di “Disturbi di Luminosità!” di Ilaria Palomba, Alberto Gaffi Edizioni Italosvevo.
Performance/installazione Magnum Opus di Manuela Maroli.
Interventi critico-creativi di Ivan Fassio.
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L’Oracolo disse:
“E tu hai avuto paura di essere solo una terra di passaggio in cui ciascuno semina fiori che nessuno raccoglie.”
– Ilaria Palomba
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Nel Sacro Cerchio la vita scorre sotterranea
Parola chiave: Trasformazione
Terra:
Utero della Terra
Potenza magica
Luogo di fecondità
Sostanza primordiale
Inesauribile forza creatrice
Con pioggia di latte fecondiamo la Terra
Ogni nascita è anche una morte
e’ una Notte punteggiata di Stelle
Morte purificatrice /Forza liberatrice:
Movimento/Azione
Il terribile è già accaduto
Non abbiamo più catastrofi da spartire
Corpo:
Strumento di rivolta
Cerchio di pura energia
Coincidentia oppositorum:
Alchimia della parola
Sciamanesimo dei sensi
Potenza vitale della materia
Gesto ieratico /Azione
Processo di Trasformazione
Linguaggio delle energie
Nel grande regno del Mutamento
Sogno dell’inconscio che si fa Natura
Trasmutazione
Conquistiamo il diritto di metterci al mondo di nuovo
Conoscenza carnale
Vita, essa stessa Azione
Arte, vita essa stessa.
Testo di Manuela Maroli
Un ringraziamento speciale ai cari amici Ivan Fassio & Concetta Cetty Di Forti per aver reso possibile tutto questo!
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Concept/Art Direction: Manuela Maroli – Fotografia di Emanuela Pensavalle
Assistenza artistica: Marika Maroli, Concetta Cetty Di Forti, Ivan Fassio, Ilaria Palomba, Ferruccio Gridelli
© 2019 Manuela Maroli – Please do not reproduce without the expressed written consent of the artist.
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Nel 1967 Germano Celant conia il termine di “artista alchimista”, indicando l’Arte Povera di Jannis Kounellis, Gilberto Zorio e Pier Paolo Calzolari, interessati all’utilizzo, che si può interpretare in chiave alchemica, del carbone (simbolo della nigredo), dell’oro e del mercurio. Rimandano all’Opus Magnum alchemica anche le macchine di Rebecca Horn: Zen of Aracon piume blu e gialle su supporti d’oro si apre e si chiude periodicamente, come a rievocare un rito misterioso. Riporta all’origine di tutta l’arte, Whi-te Sand, Red Millet, Many Flowers di Anish Kapoor, in cui le montagne di sabbia colorata, il puro pigmento, sono l’opera stessa.
Perché l’artista è un vero alchimista solo se da qui, da questa semplice polvere di colore, è in grado di costruire infiniti mondi.
(© Riproduzione riservata – Dario Pappalardo – Arte e Alchimia – La Repubblica)